che nome per i figli

Che nome per i figli: la legge e i nomi per bambini

Nomi per bambini, cosa dice la legge

Che nome per i figliScegliere il nome da dare ai figli rappresenta una grande responsabilità per noi genitori. Il nome infatti identifica una persona per tutta la vita e, salvo rarissimi casi, è impossibile da modificare. Che nome per i figli quindi? Non è semplice. Il nome infatti non è solo un appellativo, ma un diritto come da codice civile (art. 6). La legge inoltre pone dei limiti alla libertà di dare nomi per bambini. Questo prezioso regalo che facciamo ai nostri figli deve infatti rispettare determinate condizioni. Vediamo quali.

Che nome per i figli: secondo la normativa vigente è vietato dare al bambino lo stesso nome del padre, di una sorella o fratello viventi, un cognome come nome, ma anche nomi ridicoli o vergognosi (ad esempio Tromba Daria). Sono vietati anche i nomi per bambini contrari a ordine pubblico e buon costume.
La disciplina ha fondamento in un Regio Decreto del 1939, modificato dalla legge Bassanini, dal D.P.R n.396 del 2000 e dalla legge 10 dicembre 2012, n. 219.
E i nomi di sesso diverso? In linea generale sono vietati, ma esistono eccezioni come ad esempio Andrea, scelto oggi sia per maschietti che per femminucce.

Prima delle recenti modifiche la legge era molto rigida. Immaginiamo due genitori che si recavano a registrare un nome, venivano avvisati della violazione ma decidevano di procedere. L’ufficiale dello stato civile poteva imporre un nome. La normativa oggi invece prevede un iter diverso: l’ufficiale non può rifiutare la registrazione, ma se i nomi per bambini sono contrari alla legge dà notizia al Procuratore della Repubblica che richiede la rettifica e procede in giudizio.

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E se la coppia è in disaccordo sul nome? Purtroppo capita, ma non c’è violazione. Esiste però una procedura che vede la creazione di un’istanza al Prefetto chiamato a rispondere con un decreto. In ogni caso, ci sono 9 mesi per accordarsi su che nome per i figli sia quello migliore. Anzi, una buona soluzione è che la coppia, per evitare fraintendimenti, si rechi insieme a registrare all’anagrafe il nome del piccolo!

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